Descrizione
La biblioteca del Comune e dell’Accademia etrusca di Cortona, erede della gloriosa tradizione illuministica, coniuga la sua anima antica, che risplende ancora nella sede monumentale, con il costante aggiornamento del patrimonio e dei servizi correnti.
Il 29 dicembre del 1726, per iniziativa di undici giovani amanti degli studi, a Cortona nasceva l’Accademia degli Occulti, i cui soci si proponevano di "comprare annualmente a nostre spese alcuni libri d’Erudizione e Scienze, quali comodamente nella Città nostra comprare non si possono."
Trascorsi pochi mesi, già nel 1727 gli Accademici, tra cui i fratelli Venuti, dettero vita all’Accademia Etrusca delle Antichità ed Iscrizioni, che dotatasi di una Biblioteca e di un Museo, attraverso una serie di pubblicazioni scientifiche seppe divenire, soprattutto nel campo degli studi archeologici e storici, una delle protagoniste nella cultura “antiquaria” del tempo.
Nel 1778, dopo circa cinquant’anni dalla sua nascita, la biblioteca accademica vide raddoppiata la sua consistenza.
Negli anni immediatamente precedenti il canonico cortonese Orazio Maccari, raffinato uomo di cultura, era caduto in disgrazia per le simpatie gianseniste. Oberato dai debiti fu costretto a vendere la sua aggiornata e pregevole collezione di libri, che fu acquistata dal Comune di Cortona.
Una convenzione tra la Comunità e l’Accademia Etrusca rese possibile l’unione dell’aggiornata e pregevole collezione del Maccari con la preesistente libreria accademica.
Nacque così la Pubblica Biblioteca del Comune e dell’Accademia Etrusca di Cortona, tra le prime biblioteche pubbliche della Toscana, i cui servizi e il cui accesso, consentito tre giorni a settimana, erano regolati da precisi ordini e regolamenti.
A memoria della fondazione e per sottolineare il carattere pubblico della biblioteca, nel 1779 gli Accademici etruschi posero nella sala di lettura due iscrizioni incise sul marmo:
nella prima si legge la dedica al clementissimo granduca di Toscana Pietro Leopoldo; nella seconda le maledizioni per chi osasse asportare dalla libri dalla Biblioteca o cimeli dal Museo.
A questa antica istituzione si devono le preziose collezioni di manoscritti e libri antichi, che grazie alla munificenza di singoli donatori e alle soppressioni susseguitesi tra la fine del Settecento e l'Unità d'Italia, acquisisce opere e manoscritti di fondamentale importanza per la cultura, come il famosissimo Laudario cortonese (sec. XIII) o il bel manoscritto dei primi anni del sec. XIV della Divina Commedia di Dante.
A partire dal Novecento la Biblioteca si rinnova per rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più ampio.
Negli anni Settanta viene istituita a Camucia una sede distaccata della Biblioteca, con libri di pubblica lettura e una sezione speciale per i ragazzi, che ha visto incrementare non solo il patrimonio bibliografico, ma anche un aggiornamento costante rispetto ai progetti di promozione della lettura.
Il patrimonio della biblioteca è così costituito:
- manoscritti membranacei 128
- manoscritti cartacei 578
- incunaboli 118
- pergamene sciolte 756
- edizioni sec. XVI 1.047
- edizioni secc. XVII-XVIII 9.652
- tesi di laurea a stampa e dissertazioni di varie università tedesche dei secc. XVIII-XVIII 8.000
- fondi chiusi (donazioni) (sec. XIX-XX) 35.676
- fondo di storia locale 6.000
- fondo corrente 17.500
- fondo corrente della sezione di Camucia 12.000
- periodici 310